MALATTIE DELLE PALPEBRE
BLEFARITI
Sono le infiammazioni del bordo palpebrale, là dove s’impiantano le ciglia.
Si manifestano prurito, arrossamento e gonfiore del bordo palpebrale, accumulo di piccole scaglie simili a squame la mattina, caduta delle ciglia, piccole ulcerazioni del bordo (forma ulcerativa da Stafilococco).
Tra un ciglio e l’altro si apre il dotto escretore delle ghiandole di Meibomio; queste hanno la funzione di produrre lipidi che vanno a miscelarsi al film lacrimale, impedendone una troppo rapida evaporazione.
Ne consegue che la blefarite può determinare, quindi, alterazioni lacrimali, congiuntiviti ricorrenti e persino cheratite.
Cause. Sono chiamate in causa: infezione da Stafilococco, alterazioni metaboliche (diabete, gotta, dislipidemie), cosmetici, polveri, fumo, scarsa umidificazione ambientale, esposizione eccessiva ai raggi UV, morbo di Crhon, colite ulcerosa, acne rosacea, dermatite seborroica, vizi di refrazione non corretti, uso prolungato dei videoterminali.
Come si curano. E’ necessario innanzitutto rimuoverne, se identificate, le cause.
Importante curare l’igiene del bordo palpebrale, mattina e sera, utilizzando appositi prodotti detergenti. Possono essere necessari colliri antibiotico- cortisonici.
XANTELASMA
E’ un deposito di colesterolo giallastro a livello della cute palpebrale superiore od inferiore, specialmente nel terzo interno, in prossimità della radice nasale.
Non è doloroso nè pericoloso, in quanto di natura benigna, ma sicuramente antiestetico.
Terapia.
La rimozione chirurgica e conseguente apposizione di punti di sutura risulta essere si risolutiva, ma può creare spesso inevitabili asimmetrie palpebrali, dato che questi depositi assumono la forma più varia e non semre sono bilaterali.
La chirurgia viene ormai sostituita dalla rimozione con il PLEXR, strumento elettromedicale efficacissimo che, tra l’altro permette di ripetere il trattamento più volte in caso di recidiva.
CALAZIO
E’ una cisti, a livello della palpebra inferiore o superiore, che all’esordio può essere dolorosa. Si forma per l’ostruzione del dotto escretore di una ghiandola sebacea di Meibomio. Il ristagno di sebo nella ghiandola ostruita è responsabile dell’infiammazione acuta.
Terapia. Se si interviene immediatamente con la somministrazione di colliri e pomate antibiotico-cortisoniche spesso si ottiene la risoluzione, altrimenti va asportato chirurgicamente. Attualmente abbiamo a disposizione il PLEXR, uno strumento che consente, nella maggioranza dei casi, di svuotare il calazio e di evitare così la soluzione chirurgica.
ORZAIOLO
Infiammazione acuta, con gonfiore ed arrossamento di tutta la palpebra, per ostruzione di una ghiandola di Zeiss, annessa al bulbo pilifero.
Terapia.
Colliri antibiotico-cortisonici.
PTOSI PALPEBRALE
L’abbassamento di una od entrambe le palpebre superiori può essere già presente alla nascita (ptosi congenita), o comparire successivamente per vari motivi: miastenia gravis, traumi, alterazioni neurologiche con lesione del terzo nervo cranico, il nervo oculomotore comune, come in caso di emorragie o ischemia cerebrale.
Se bilaterale, crea una difficoltà visiva ed una riduzione del campo visivo superiore, per cui il paziente corruga la fronte nel tentativo di sollevare la palpebra e solleva il mento per cercare di vedere.
La soluzione è solo chirurgica.
ENTROPION
Consiste nel rivolgimento all’interno del bordo della palpebra inferiore.
Le ciglia vengono così a contatto con la cornea (trichiasi), determinando disturbi irritativi come lacrimazione, arrossamento, fotofobia, sensazione di corpo estraneo. Col tempo si può complicare con ulcere corneali.
E’ dovuto, nella maggior parte dei casi, ad un’eccessiva lassità palpebrale, che in età avanzata, non opponendosi più alla tensione muscolare ne provoca l’eversione.
Meno frequenti sono l’entropion spastico, causato da cheratiti o congiuntiviti che determinano blefarospasmo e l’entropion cicatriziale, come esito di traumi o infezioni palpebrali (tracoma).
Terapia. Fino ad oggi era necessario intervenire chirurgicamente. Attualmente si ottengono risultati veramente soddisfacenti mediante l’utilizzo di due apparecchiature elettromedicali non invasive, che evitano tra l’aLtro l’apposizione di punti di sutura: il PLEXR ed il NEEDLE SHAPING.
ECTROPION
Consiste nel rivolgimento all’esterno del bordo della palpebra inferiore.
I disturbi irritativi sono rappresentati da lacrimazione, arrossamento ed essiccamento della congiuntiva palpebrale inferiore che rimane esposta, fotofobia.
L’essiccamento della porzione inferiore della cornea provoca una cheratite superficiale che si può complicare con ulcere corneali.
L’iperlassità palpebrale, in età avanzata, è la causa più comune.
Più rare sono la forma cicatriziale o la forma neurologica per lesioni del settimo nervo cranico, il nervo facciale, per ischemia o emorragia cerebrale.
Terapia. Fino ad oggi era necessario intervenire chirurgicamente. Attualmente si ottengono risultati veramente soddisfacenti mediante l’utilizzo di due apparecchiature elettromedicali non invasive, che evitano tra l’aLtro l’apposizione di punti di sutura: il PLEXR ed il NEEDLE SHAPING.