CHIRURGIA DEL DISTACCO DI RETINA
Dopo aver identificato, con l’esame del fondo oculare, la sede e le dimensioni delle rotture di retina che hanno portato al distacco, si procede all’intervento vero e proprio, eseguito in genere in anestesia locale.
I giorni precedenti il paziente verrà invitato al riposo assoluto in una posizione adatta a favorire almeno un parziale riaccollamento della retina.
Si procede favorendo la fuoriuscita del liquido vitreale che si è accumulato sotto la retina, tramite una delicata puntura della sclera (puntura evacuativa) e nel trattare la sede della rottura con una sonda congelante (criotrattamento), applicata anch’essa sulla sclera. Si determina così una cicatrice adesiva che chiude la rottura di retina.
Si procede poi all’applicazione di un piccolo tassello di silicone (piombaggio) sulla sclera all’altezza della rottura stessa.
Un ulteriore rinforzo si può ottenere apponendo una benderella di silicone, sempre sulla sclera, per tutta la circonferenza oculare (cerchiaggio).
Nei casi complicati dalla compromissione del vitreo, come nella retinopatia proliferante, potrà essere necessaria anche l avitrectomia, cioè l’asportazione del corpo vitreo e la sua sostituzione con olio di silicone.
La ripresa visiva sarà proporzionata alla rapidità d’intervento e quindi al tipo di danno permanente che la retina distaccata, soprattutto la macula, potrà aver subito.
Attività chirurgiche del dott. Paolo Del Bo:
Blefaroplastica non chirurgica