occhio anatomico

L’OCCHIO

Il bulbo oculare alla nascita è più corto, poi crescendo raggiunge in età adulta le normali dimensioni di circa 23.5 mm con un peso di 7 gr. Protetto dall’orbita e avvolto dal grasso retrorbitario, si muove grazie all’azione di sei muscoli (retto laterale, retto mediale, retto superiore, retto inferiore, grande obliquo, piccolo obliquo), a loro volta innervati dal 3°, 4° e 6° nervo cranico. Il movimento sincrono dei due occhi ci consente la visione binoculare e stereoscopica, cioè tridimensionale

Partendo dall’esterno possiamo individuare tre strati:

– Membrana sclerotica. Costituita dalla sclera, di colore biancastro e di consistenza duro-elastica che ne garantisce la funzione protettiva. Anteriormente si continua con la cornea, trasparente, spessa circa 500 micron centralmente e circa 1000 micron (1 mm) in periferia. Si tratta della principale lente dell’occhio, in quanto converge i raggi luminosi verso la pupilla ed il cristallino (ha un potere di circa 43 diottrie, pari ai 2/3 dell’intero potere oculare). Dall’esterno all’interno, troviamo l’epitelio ricoperto dal film lacrimale, la membrana di Bowman, lo stroma (la porzione più spessa), la membrana di Descemet che, insieme all’ultimo strato, l’endotelio, ne preserva la trasparenza, separandola dai liquidi interni (humor acqueo e humor vitreo).

– Uvea. Altamente vascolarizzata, provvede all’ossigenazione e al nutrimento delle varie strutture. L’uvea posteriore o coroide, che irrora la retina, si continua nell’uvea anteriore, costituita a sua volta dal corpo ciliare (deputato alla produzione dell’humor acqueo e alla funzione di messa a fuoco del cristallino) e l’iride, che con i suoi movimenti regola il diametro della pupilla. Questa, attraverso l’azione combinata dei muscoli sfintere e dilatatore, è il diaframma dell’occhio, potendosi restringere (miosi) o dilatare(midriasi), in funzione della distanza visiva e dell’illuminazione ambientale.

– Retina. La “pellicola visiva” è formata da una porzione centrale, la macula, al centro della quale troviamo una piccola depressione, la fovea, deputata al riconoscimento dei colori e alla visione nitida. Quest’area è ricca, infatti, in fotorecettori specializzati per il riconoscimento dei tre colori principali (rosso, giallo e blu), i coni. Allontanandoci dalla macula prevalgono, invece, altri fotorecettori, i bastoncelli, deputati alla visione a bassa luminanza (scotopica), cioè alla visione notturna.

Le fibre nervose retiniche convergono poi a formare il nervo ottico, il quale esce dal bulbo oculare, forma la via ottica, che dopo aver attraversato il cervello, termina nell’area visiva occipitale. Qui gli impulsi retinici vengono trasformati in vere e proprie sensazioni visive.
Subito davanti alla retina è situato il corpo vitreo, una sostanza gelatinosa trasparente che occupa l’ 80% del volume oculare. Ha funzioni nutritive e di assorbimento dei traumi oculari.

Le altre strutture oculari:
– Ghiandola lacrimale. Posta sotto la porzione temporale della palpebra superiore. Il film lacrimale che ricopre la superfice corneale è costituito per il 90% da acqua e per il restante da muco e lipidi (grassi). Questi ultimi fanno si che il film non evapori troppo rapidamente lasciando così scoperta la cornea.
 Congiuntiva. Si tratta di un sottile strato trasparente che riveste la sclera nella sua porzione esposta, per poi riflettersi a rivestire la faccia interna delle palpebre facilitandone cosi il movimento di scorrimento riducendo l’attrito.
– Cristallino. Piccola lente biconvessa posta dietro l’iride, fissata al corpo ciliare tramite le fibre della zonula dello Zinn, la seconda lente oculare, dopo la cornea, avendo un potere di circa 12 diottrie. La sua elasticità consente al corpo ciliare di regolarne in continuazione la curvatura, quindi il potere (accomodazione), per mettere a fuoco gli oggetti nella visione da vicino. Dopo i 45 anni la progressiva perdita di tale elasticità riduce la capacità accomodativa (presbiopia).

anatomia occhio
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